Le opere di “A nord di Marsiglia” di Sandrine Cuzzucoli disegnano volti e corpi di
esseri primitivi, abbozzati, ancora in formazione, ibridi fra l’uomo e l’animale,
emergenti da un fondo nebuloso e indistinto. Utilizzando una tecnica all’apparenza
semplice, quanto raffinata, basata sulla sovrapposizione di diversi livelli di
figurazione, queste immagini assumono l’aspetto di apparizioni venute da tempi
lontani, eppure a noi segretamente vicine.
Come piccoli pierrot o freaks di un circo immaginario, che popolano la nostra psiche
prima ancora delle pareti di una galleria, questi volti ci fronteggiano e testimoniano la
centralità di una scelta artistica che non rinuncia alla riflessione sulla figura umana,
ma la approfondisce nei suoi territori di confine più incerti, ambigui e sfumati. Il volto
dunque colto in uno stadio germinale, aurorale, a metà strada fra la maschera e la
faccia nella sua forma più abbozzata e indeterminata, ci riguarda e ci interroga,
silenziosamente, ma in maniera tenace, istituendo con noi una relazione di contatto,
di simpatia, di vicinanza. Queste immagini sembrano chiederci uno sguardo, un
momento di attenzione, una sosta.
Michele Bertolini – Docente di estetica all’Accademia delle Belle Arti di Bergamo –