Nicht schlafen vor Valle Aurelia
Addormentata nell’andito di un tram
o di un autogrill
(dopo aver menato tutta notte)
fuggi alla macchia, all’ultradistacco
tu stolida
della stessa materia di un pistone su rotaie
o dentro al cofano,
dell’ala di un aereo fermo in pista
che si pompa di cavilli
e tu carina
non riesci a far stare il kerosene dentro
dei tubi meccanici
dei vasi sanguigni
i tubi
i vasi,
i tubi
i vasi;
e la memoria è un foreign fighter
che spaura di mordere alle reni
nelle forme di una festa a sorpresa
o di istruzioni per jerk-off in web-cam,
di un selfie in bagno a mostrare i coscettoni
mentre che fuori la street-view 2012
ti infatua a comprare condom gusto-fragola
al Netto di Charlottenurg
(senza manco accorgertene).
Tu preda facile
fioretti le tue carole
sulle sponde di un lago effimero
per non lasciare di te tracce
dovunque e comunque.
E te ne stai nanoporosa,
interrata in una capannina felice
dentro di un diorama cherokee
in una fitta foresta del 1491
(cioè anche
addormentata dolce in un vagone del trenino
che già lascia Valle Aurelia
già va a Balduina
ancora non ti svegli).
Davide Minotti