Chiara Tommasi/Elise Blue “Leaping Into Stratosphere /Northdown Flat B1” 07.02.2009

in seno al progetto espositivo Immersioni
a cura di Anna Cerniglia e di Susanna Horvatovicova

Sabato 7 febbraio alle ore 19:00 presso LaPortaBlu Gallery, via Arco degli Acetari 40 Roma, si inaugura la mostra Leaping into Stratophere di Elise Blue e Northdown Flat B1 di Chiara Tommasi.a cura di Anna Cerniglia e di Susanna Horvatovicova.

In occasione dell’inaugurazione Elise Blue realizzerá una performance che inizierá a Campo dei Fiori e si concluderá presso la LaPortaBlu Gallery.

L’installazione di Elise Blue e la video proiezione di Chiara Tommasi mostrano un ambiente mobile e statico allo stesso tempo, un processo mentale e fisico, uno sconfinamento fluido, acquatico, sgusciante, che non necessita dell’interattività e della virtualità dei New Media, dell’uso di interfacce e protesi sensoriali prefigurate dallo storico McLuchan che condizionano l’immaginario della collettività e la fruizione del paesaggio postmoderno. Lo spazio di vita diventa un luogo che filtriamo e costruiamo dove immergersi attraverso il nostro immaginario. L’inversione di marcia delle artiste riporta in parte alla teoria del “complotto dell’Arte“ del critico Baudrillard, il quale sostiene che ora l’arte si sta riducendo ad essere semplicemente quel che esiste e nulla più, che sta arrivando alla decostruzione del gesto più banale.

ELISE BLUE è nata negli USA. Si è laureata in storia dell’arte presso l’Università del Massachusetts a Boston nel 1991. In seguito, nel Massachusetts College of Art di Boston. Nel 1994 si è trasferita a Firenze dove si è specializzata presso lo Studio Art Centers International. Attualmente vive a Chicago. Mostre personali: 2008 – Atomic Bomb Installation, The Shoe Box Gallery. Minneapolis, Minnesota; 2007 – Aesthetic and Terror, Gallery Uno, ARTexhibitionlink. Chicago, Illinois; 2006 – The Portrait Project, Beverly Art Center. Chicago, Illinois. 2005 – Fantastische!, Arte y Papel Studio. Chicago, Illinois. 2004 – My Apocalyptic Playground, ARC Gallery. Chicago, Illinois. 2000 – The Seven Virtues, The Urban Space Gallery. Washington, D.C. 1998 – Recent Works, The Charles Schabes Gallery. Chicago, Illinois. Principali collettive: 2008 – The Summer Show 2008, Castello Santa Severa, Santa Severa (Rm). 2005 – National Juried Competition, Bowery Gallery, New York; Portraits, Visual Arts Studio. Richmond, Virginia. 2004 – Fort Wayne Museum of Art Biennial, Fort Wayne, Indiana. 2003 – Chicago, Galeria Menache. Mexico City, Mexico.

CHIARA TOMMASI è nata a Cesena (Forlì). Ha conseguito un Master in fotografia e video Art presso il DAMS di Bologna. Attualmente vive a Roma. Mostre personali: 2007 – BKF, video e fotografie, SpazioArteContemporaneaCapvula, Roma. 2003 – 47th Floor Gallery, Roma; 2001 – Loto Art Studio, Roma; 2000 -, galleria San Fedele, Milano. Principali collettive: 2008 – Codice 01, Chiostro del Bramante, Roma. 2007 – Retrospettiva, fotografia e video, Istituto Italiano di Cultura, Tripoli. 2006 – 0H+, video performance, Rialto Sant’Ambrogio, Roma; 2005 – ID, spazio Granma, Roma; 2003 – Inner Flower, video, Ripa Arte Cafè, Roma; Sembianze del volto Nuova Fotografia Italiana, Rashomon Space, Roma; 2001 – galleria Luigi di Sarro, Roma; 2000 –spazio Bigli, Milano; 1999 – Biennale Internazionale di Fotografia, galleria Alberto Weber, Torino; Fiera Internazionale di Fotografia, Palazzo Donant, Venezia; “Solitude Stading”, Istituto Italiano di Cultura, Londra.

Nella video proiezione Northdown Flat B1 Chiara Tommasi si dispiega un’immagine che si rivela lentamente. Il video riprende una cittá anonima, grigia, fredda come Shanghai, dove non si distingue il giorno dalla notte. L‘acqua scandice e rallenta il tempo allontanando i rumori e la frenesia esterna. La protesi multimediale dei video di Bill Viola che amplificano la percezione sensoriale dello spettatore cede il passo ad un’immagine essenziale: una telecamera fissa inquadra il corpo nudo di Chiara, che attende quasi immobile di essere sommersa dall’acqua. La video proiezione segue il tempo reale, apre la visione a diversi livelli della coscienza, sposta l’attenzione dall‘esterno all‘interno, dalla vita caotica di Shanghai ad un‘intimitá ambigua, quasi forzata. L’intimità viene conquistata dall’artista gradualmente con il silenzio e l’immersione. l’intensità della scena cresce fino a raggiungere un punto di saturazione tale da preludere all’atto dell’emersione. L’immersione-emersione di Chiara Tommasi rivela la sua visione, diviene un momento di risveglio, una ri-nascita, una presa di coscienza di qualcosa di indefinibile, un cambiamento che si rivela inaspettatamente in un‘istante e che lascia un interrogativo aperto.

Elise Blue sviluppa una iperbole che devia il processo dell’immersione e dell’emersione verso quello dell’esplosione. Gioca d’azzardo, amalia la vista con immagini brillanti come la societá impone e, allo stesso tempo, ne mostra la violenza. Blue si concentra sulla terrifica bellezza dell’esplosione della bomba atomica, la ripetizione seriale della medesima scena pone l’accento sulla reiterazione negli anni delle esercitazioni nucleari, come ricorda l’artista: ”..Operation Buster-Jangle, Operation Crossroads, The Manhattan Project, these are the names of the projects that developed the worlds first atomic bombs…The period from 1945-1963 witnessed dozens of nuclear tests that were all well documented by the military. Clouds scatter across the sky as the blast sucks the earth up into a vacuum and the mushroom cloud billows forth. These are stunning apocalyptic images…”. Elise Blue lavora sullo spazio e sulla sua trasformazione realizzando installazioni site-specifc che ripetono ossessivamente lo stesso motivo attraverso una serie di piccoli acquarelli denominati a Bomb series. L’espansione dell’installazione nell’ambiente si riflette nell’esplosione di colori degli acquarelli dietro cui si nasconde la visione inquietante della reazione nucleare. L’artista si interroga in nuce sul senso dell’ordigno nucleare, sulla sua latente distruttivitá e sull’ottenebramento della coscienza che esso genera. Gli eccessi dell’umanitá si rivelano nell’istinto primordiale di dominio sulle leggi della natura, nella sublime intensitá di un’esplosione che richiama alla mente una visione apocalittica. L’installazione ambientale Leaping into Stratophere / Tuffo nel Vuoto di Elise Blue rimane una domanda aperta, uno slancio verso l’irragiungibile nella stratosfera e nell’ignoto, un tuffo verso l’etere. Possiamo forse credere di potere superare il mito di Icaro? Possiamo forse tendere al sublime senza sapere di poter cadere nel vuoto trascinando con noi l’intera umanitá?

Testo critico a cura di Susanna Horvatovicova

Inaugurazione doppia personale: Sabato 7 Febbraio 2009, ore 19:00
Luogo: LaPortaBlu Gallery
Indirizzo: Arco degli Acetari 40, 00186 Roma
Durata: Fino al 23 Febbraio
Orari: dalle 17:00 alle 20:00 dal Martedì al Sabato – See more at: http://www.succoacido.net/showagenda.asp?id=800#sthash.fGno88nt.dpuf