“Itinere” di Giulia Cabassi – 2 luglio

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“Itinere”

di Giulia Cabassi

Sabato 2 luglio la galleria La porta blu di Roma ospita la prima personale di Giulia Cabassi “Itinere”.

La mostra mette in evidenza una serie di lavori selezionati da una più ampia produzione di collages su carta washi con interventi grafici e pittorici. Singole carte, prodotte a mano dall’artista durante le sperimentazioni di due anni di lavoro all’interno dei laboratori dell’Accademia di Belle Arti di Roma, in particolare quello per la produzione della carta, dove Giulia ha individuato le strumentazioni, i tempi, le percezioni utili per la messa in opera della sua creatività. Attraverso la possibilità di realizzare lei stessa la carta sulla quale intervenire, il supporto si e’ misurato direttamente con il gesto creando l’equilibrio tra tutte le forme espressive. La sua carta accoglie le incredibili visioni narrate attraverso la lente immaginifica di un fotografo esploratore dell’assurdo che documenta il viaggio tra gli altipiani fantastici abitati da personaggi incredibili.
La forza onirica ed irreale delle descrizioni nasce dalla necessità di voler estrapolare l’immagine dal suo senso logico di appartenenza. Per questo motivo il ritaglio e la decontestualizzazione dei particolari fotografici dalla propria immagine di riferimento ne amplifica la percezione. Le riviste che Giulia maggiormente utilizza sono d’epoca. Carta arrivata ad oggi attraverso percorsi articolati, coincidenze, deviazioni. Le ha ricercate e collezionate restituendo loro una seconda vita. Il sapore delle fotografie e’ ineguagliabile, il tipo di carta sulla quale sono stampate e la saturazione dei colori e’ già di per se una sintesi immagine­tempo, sottolineata dalla relazione che si crea con la carta prodotta da Giulia. Carta prodotta a mano che si fonde con una carta ricca di passaggi e storia. La sintesi e’ poetica, riuscita. Si tratta di accostamenti audaci, della stessa materia restituita dal tempo che ne altera le proprietà e l’aspetto, ma che così profondamente compresa da Giulia non esprime alcuna contraddizione. Le carte si esaltano e diventano l’una l’estensione dell’altra nella composizione arricchita dall’utilizzo di momenti di colore naturale. Lo stesso colore che Giulia ha imparato ad estrarre da elementi quali bacche, cortecce, inflorescenze per poi svilupparli secondo i criteri di ricette antiche e preziose, segnando con questo alcuni dei passaggi centrali delle composizioni. A supporto delle ricerche, infatti, Giulia produce catalogazioni di documentazioni cromatiche. Documenti di natura che raccontano attraverso il colore le fasi  mprescindibili delle Giulia lavora basandosi prevalentemente sull’intuito compositivo che la guida con estrema precisione. La naturalezza della gestualità e la capacità di concentrazione le consegnano una creatività viva, in grado di mescolare con estrema naturalezza l’antico delle carte fotografiche, dei colori e delle loro ricette d’estrazione, con l’assoluta contemporaneità delle intenzioni e della I personaggi protagonisti delle piccole e grandi carte sono ritratti nel pieno delle loro attività, esattamente come ritratti dal fotoreporter dell’assurdo in scatti estemporanei che ci raccontano di un luogo mai visto prima, vero nella fantasia di Giulia Cabassi. Fantasia che Giulia ci invita a conoscere e condividere con questa prima mostra.